IL “DISTURBO DA ACCUMULO”.

Quando il collezionismo, da arte ed hobby salutare, si trasforma in ossessione.

Dott.ssa Romina Galmacci

(Psicologa clinica-Specialista in Addictive Behaviours e Patologie Correlate)


L’arte del collezionare è nata un po’ di tempo fa, risale infatti all’epoca romana, quando Pompeo e Cesare collezionavano trofei di guerra. Poi con l’andare del tempo questo hobby si è diffuso sempre di più, e via via si sono andati diversificando anche gli oggetti da collezionare.

A quale bisogno primordiale va connesso il desiderio di collezionare oggetti dell’essere umano?

Il desiderio di collezionare oggetti è connesso al bisogno primordiale di sicurezza di se’ e di autostima dell’uomo. Il bisogno di possesso, ordine, conservazione e classificazione sono tendenze che nascono naturalmente nella prima infanzia. Collezionare equivale a possedere e il possesso trasmette sicurezza e risponde a un desiderio di protezione.

Perche ‘ il collezionismo è un hobby “salutare”?

Si puo’ affermare che il collezionismo è un hobby salutare, non solamente perche’ soddisfa il bisogno di sicurezza di sè dell’individuo, ma anche perché puo’ contribuire a limitare lo stress, a creare reti di amicizie, con cui condividere gli stessi interessi ed infine perche’ aiuta a conservare e non "sprecare" gli oggetti che si amano.

Quali sono i benefici psicologici del collezionismo?

Se resta nella forma di hobby ed è sotto controllo, il collezionismo è positivo per il benessere mentale perc. Questi i benefici e i rischi:

 

  1. Potenziamento della sicurezza di se’ e dell’autostima. Collezionare aiuta a superare il senso inadeguatezza attraverso l’acquizione della consapevolezza sulle proprie capacità e quindi potenzia l’autostima.
  2. Potenziamento capacita’ mentali. La ricerca di oggetti, la loro classificazione e assemblazione, attiva una serie di processi mentali, quali l’indagine, la formulazione di un’ipotesi sui percorsi da seguire per trovare ciò che si vuole, la valutazione e la scelta, e potenzia abilita’ quali la memoria, le capacita di giudizio, quelle decisionali e organizzative.
  3. Sviluppo dell’attenzione, della calma, della perseveranza, dell’ordine e della pazienza. Collezionare significa mantenere ferma l’attenzione su un tema e comporta una variazione dell’attività elettrica del cervello che porta ad un senso di calma e benessere.

 

Quando il collezionismo, da hobby salutare, si trasforma in malattia?

Se per la maggior parte il collezionismo rappresenta un passatempo salutare, c’è una minoranza che è disposta a compromettere la propria stabilita’ economica per avere l’oggetto mancante, come chi tende a raccogliere di tutto e a riempire le stanze della propria abitazione di oggetti inutili e privi di valore estetico e economico.

Qui, si inserisce l’ossessione. L’APA nel nuovo DSM-5 ha creato una nuova categoria patologica: “il Disturbo da Accaparramento”, proprio per distinguere fra il collezionismo sano e l’accaparramento compulsivo di oggetti, che è invece patologico.

Quale l’identikit dell’accaparratore compulsivo?

Mentre i collezionisti “veri” accumulano oggetti che potranno essergli utili, oppure che, messi insieme, costituiranno un valore economico o di grande pregio estetico oppure ricercano particolari pezzi, che poi inseriranno in raccolte logiche, ordinate, gli “accaparratori “ non fanno altro che conservare oggetti inutili, di tutti i tipi e di alcun valore( tappi, biglietti cinema, , ecc…) che giungono ad ingombrare i loro spazi vitali , tanto da creargli disagio, e che mettono insieme

non per creare, ma solo perché sono incapaci di separarsi da loro, come se, attraverso questi oggetti, potessero conservare tutto il proprio passato.

Cosa fare?

Se il soggetto non riesce a frenare autonomamente l’impulso, è necessario il ricorso allo psicologo, meglio se esperto in dipendenze, il quale dovra’ aiutare il paziente prima a riconoscere , e poi a comprendere, cosa si nasconde dietro l’affastellare oggetti senza controllo. L’accumulo compulsivo rappresenta uno sfogo liberatorio di conflitti quali problematiche di bassa autostima e difficolta’ relazionali.

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