“Le Fobie: l’amplificazione di una esperienza comune a tutti gli esseri umani: la paura

Paura e Fobie

Dott.ssa Romina Galmacci

(Psicologa clinica-Specialista in Addictive Behaviours e Patologie Correlate)

Le fobie sono oggi estremamente diffuse e, pur non rappresentando una patologia grave, rendono l’ esistenza difficile a moltissime persone.

Si parla in termini generali di “fobia” quando si sperimenta un timore sproporzionato rispetto agli eventi ed alle circostanze che si stanno vivendo e quando ci si trova in assenza di un reale ipotetico pericolo esterno.

Solitamente, la persona è consapevole dell’irrazionalita’ delle proprie paure, nonostante cio’ sperimenta uno stato di angoscia, vissuta come un ipotetico pericolo interno che giunge a compromettere la qualità della sua esistenza.

Le fobie pertanto rappresentano l’ “esagerazione” della paura, una emozione considerata sgradevole, ma che comportando comunque una sferzata adrenalinica, conduce la persona a sentirsi particolarmente viva, rappresenta una amplificazione di una esperienza comune a tutti gli esseri umani. Mentre la paura ha una

funzione ed una valenza adattive sia per l’individuo che per la specie, in quanto spinge all’azione e svolge funzioni di difesa, aiutando a prevenire e a fronteggiare i pericoli, le fobie non proteggono l’esistenza della persona, ma invece la limitano o la annullano.

Ci sono due elementi che permettono di parlare di fobia:

1) si sviluppa in circostanze ben definite;

2) la persona compie tentativi consapevoli, sistematici e massicci per evitare le circostanza che gli causano quella reazione di paura.

L’evitamento delle cause scatenanti se da un lato limita notevolmente il verificarsi delle crisi di ansia e spessa le annulla totalmente, dall’altro lato rappresenta una soluzione peggiore del male, dal momento che la persona giunge ad autocostringersi a vivere con mille limitazioni, protetto dall’ansia, ma in una gabbia soffocante, da lui stessa costruita, senza intravedere vie di uscita.

Il soggetto fobico impara a controllare le emozioni perche ‘ le vive come minacciose: conseguentemente le esplora in modo inadeguato, le definisce in modo povero ed insufficiente, vivendo senza incertezze, ma in modo limitato, ossia senza batticuore. Il riconoscimento delle emozioni è cruciale ai fini di una conoscenza piena e del fronteggiamento della realta.

Nell’ambito delle fobie si distinguono:

1) le fobie generalizzate (agorafobia e fobia sociale), fortemente invalidanti

2) e le comuni fobie specifiche, generalmente ben gestite dai soggetti evitando gli stimoli temuti, che si classificano così:

Tipo animali. Fobia dei ragni (aracnofobia), fobia degli uccelli o fobia dei piccioni (ornitofobia), fobia degli insetti, fobia dei cani (cinofobia), fobia dei gatti (ailurofobia), fobia dei topi, ecc…

 

 

Tipo ambiente naturale. Fobia dei temporali (brontofobia), fobia delle altezze (acrofobia), fobia del buio (scotofobia), fobia dell’acqua (idrofobia), ecc..

 

Tipo sangue-iniezioni-ferite. Fobia del sangue (emofobia), fobia degli aghi, fobia delle siringhe, ecc.. In generale, se la paura viene provocata dalla vista di sangue o di una ferita o dal ricevere un’iniezione o altre procedure mediche invasive.

 

Tipo situazionale. Nei casi in cui la paura è provocata da una situazione specifica, come trasporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, volare (aviofobia), guidare, oppure luoghi chiusi (claustrofobia o agorafobia).

 

Altro tipo. Nel caso in cui la paura è scatenata da altri stimoli come: il timore o l’evitamento di situazioni che potrebbero portare a soffocare o contrarre una malattia (vedi anche disturbo ossessivo-compulsivo e ipocondria), ecc.

 

Una forma particolare di fobia riguarda il proprio corpo o una parte di esso, che la persona vede come orrende, inguardabili, ripugnanti (dismorfofobia)

Si parla di Fobie specifiche quando, in una persona complessivamente equilibrata dal punto di vista psicologico, una situazione, un fenomeno, un animale o un oggetto ben precisi riescono a generare uno stato di ansia e un'istintiva reazione di fuga, assolutamente spropositati rispetto al contesto.

La gravità del disturbo dipende non soltanto dall'intensità della reazione ansiosa, ma anche dall'effettiva probabilità che la persona interessata ha di venire a contatto con l'elemento critico nella vita quotidiana. Così, se una fobia specifica per i serpenti o gli scorpioni

può creare disagi limitati in un paziente che abita in una grande città, essendo i possibili incontri con questi animali del tutto sporadici, l'ansia generata, per esempio, dallo stare chiusi in luogo angusto come un ascensore (claustrofobia) o dal trovarsi a un'altezza superiore ai dieci metri dal suolo (acrofobia) possono limitare enormemente le scelte e le attività della stessa persona.

Alcune fobie specifiche sono più frequenti nell'infanzia e tendono a scomparire spontaneamente durante la crescita. È il caso, per esempio, prima nell’infanzia, la paura del buio, degli estranei, del dentista o di alcuni animali, successivamente nell’adolescenza, dei temporali. .

Altre fobie, invece, si manifestano in età adulta: ad esempio, la paura dell'altezza, della velocità, delle infezioni, di salire su un aereo o di trovarsi in un luogo chiuso. Esistono anche fobie specifiche di riscontro particolarmente frequente nella popolazione, seppur con livelli di

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